Dal report annuale nuove conferme
Il report annuale sulle comunicazioni obbligatorie rilasciato questa settimana dal ministero del lavoro parla chiaro. Si è verificato ciò che temevamo succedesse con una regolazione del genere: in Sardegna c’è una tirociniomania, una anomalia del mercato del lavoro.
Se in Italia i tirocini attivati nel 2017 sono aumentati del 15,4% rispetto all’anno precedente, in Sardegna l’aumento è del 60% (secondi solo alla Basilicata)!!! Un aumento dovuto agli enormi finanziamenti della Regione Sardegna, che unito a una regolamentazione dalle maniche larghe e all’approccio soft dell’Ispettorato del Lavoro, permettono alle imprese di estrarre quanto più valore possibile dalla forza lavoro a fronte di una spesa ridicola di 150€ al mese.
Pur nella diversità dei due strumenti, il meccanismo collaudato è simile a quello che si verificava con i voucher: l’utilizzo di uno strumento legale che paradossalmente viene utilizzato per coprire e alimentare lavoro nero anziché contrastarlo. E paradossalmente ai lavoratori andrebbe meglio il lavoro nero: quale cameriere, cosciente del proprio prezzo di mercato (brutta espressione eh), lavorerebbe in piena stagione estiva 30h a settimana per 400/450€ ? Non hai contributi ma baratti in alto il prezzo e hai sempre l’arma di segnalare all’Ispettorato un lavoro in nero. Con il tirocinio non hai contributi, prendi legalmente 450€ lordi al mese e il padrone si potrà fare scudo del tirocinio formalmente attivato per non essere sanzionato!
Noi ribadiamo la necessità di eliminare la possibilità di attivare il tirocinio per lavori a bassa specializzazione e meramente manuali; e innalzare l’indennità minima a 800€ lordi mensili, in modo che il campo dei soggetti ospitanti sia circoscritto alle aziende che vogliono sinceramente investire sulla formazione e sulla professionalità dei loro futuri lavoratori.
TRABALLU! NO TZERACHIA!